Il Marrone Antrodocano

Il frutto più importante, sia per la produzione che per la commercializzazione, è il Marrone Antrodocano. La zona di produzione è tra i 700 e i 1000 metri slm., nei territori dei Comuni di Antrodoco, Borgo Velino, Castel Sant’Angelo e Micigliano. I produttori del marrone, nel 1975 si unirono in cooperativa e fondarono la “Velinia” con sede a Borgo Velino.
La produzione annua varia dai 2.000 ai 3.000 quintali, commercializzati velocemente perché la richiesta è maggiore dell’offerta. Il marrone ha rappresentato sin dall’antichità, per le popolazioni montane, una fonte importante di nutrimento; la pianta, non a caso, veniva chiamata l’albero del pane.

I frutti del marrone, a differenza di quelli della castagna sono più grandi, la buccia è più chiara e presenta delle striatine marroni scure; la pellicina interna è più sottile e non penetra all’interno del frutto, quindi molto più facile da togliere -risulta più dolce della castagna-.

La pianta del marrone è più delicata e meno produttiva, rendendo i suoi frutti qualitativamente superiori quindi più apprezzati e ricercati. La grande riserva di idrati di carbonio, fa del marrone un alimento prezioso per un impegno energetico di lunga durata, rendendolo avvicinabile ai cereali. Contiene la stessa vitamina “C” dell’arancia e del limone, quindi antinfettiva prevenendo le infezioni delle malattie del freddo.

Così umili, così ricche
Già dal tempo dei Greci si conoscevano le castagne, chiamate “ghiande di Giove “, a riprova della loro centralità nella cultura contadina e montanara delle nostre genti. Alimento considerato ora povero ora voluttuario, fino a cinquant anni fa era il pane di tutti i giorni per i montanari.

CASTAGNO – Castanea sativa Mill.
Famiglia: Fagacee
Fioritura: GIUGNO-LUGLIO
Maturazione: OTTOBRE-NOVEMBRE

La Castagna contiene:
Umidità 7.2% -Zuccheri 33.2%
Fibra 3.50% -Proteine 5.1% Grasso 4.95%